Lucrezia è la nostra nuova newsletter sul mondo dello studio, dal tuo punto di vista, per darti uno spazio di confronto, conforto (visti i tempi…) e qualche strumento pratico per crescere nel tuo percorso. Una finestra su scuola, università, lavoro e quello che sta fra questi mondi.
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La storia prima della newsletter.
A Padova fa già un gran caldo. È il 25 di Giugno e il clima della città non è questione di meteo. Sono tutti in fibrillazione e in attesa, accalcati nella cattedrale. Solo Elena Lucrezia sembra serena. Sa di essersi preparata a lungo per questo giorno e che – in fin dei conti – si merita quello che sta succedendo, anche se forse non avrebbe mai osato chiederlo.
Studia da tutta la vita, per sé stessa, perché ama imparare e conoscere. A laurearsi non ci pensava neanche. Sono stati i suoi genitori ad insistere, facendo in modo che studiasse solo con i migliori. Credono in lei e credono soprattutto in quello che il suo singolare talento per lo studio porterà.
E poi un po’ singolari lo sono anche loro. Giovanni Battista viene da una delle famiglia bene di Venezia ma Zanetta invece è una donna semplice; di sposarsi non se ne parla per oltre dieci anni, ma intanto convivono e di figli ne fanno ben sette insieme. In barba ad ogni convenzione.
La faccia di Giovanni oggi, dritto in piedi nella cattedrale di Padova, racconta tutta la sua voglia di rivalsa e la soddisfazione per le battaglie fatte per la figlia. Non è bastata neanche la solita aula delle lauree che si usa a Padova, c’è così tanta gente che la discussione della tesi si è dovuta spostare in cattedrale.
Non ti stupire, in questo momento il problema non sono gli assembramenti o il collegamento con Teams. La parte difficile, la gran fatica di Giovanni, è stata convincere il Vescovo di Padova. Il cardinale Barbarigo infatti non era proprio dell’idea di far laureare una donna. Secondo lui avrebbe messo tutta la città in ridicolo, di fronte al mondo.
E guardalo adesso che faccia fa mentre ascolta Elena Lucrezia che sciorina la sua tesi di laurea su Aristotele senza battere ciglio. Adesso un pizzico di tenerezza può fartela anche il cardinale: è il 25 Giugno del 1678 ed è la prima volta che una donna viene proclamata Magistra et Doctrix Philosophiae.
Elena Lucrezia Corner Piscopia è la prima donna a laurearsi. In Italia, a Padova, in Filosofia e non in Teologia perché sarebbe stato troppo: almeno questo per il povero cardinale.
Non possiamo mentire, la storia di Elena Lucrezia non è a lieto fine. Le università non iniziano a riempirsi di donne dopo di lei. Bisogna aspettare Laura Bassi nel 1732 per avere un’altra donna laureata, insomma non esattamente una rivoluzione.
Eppure qualcosa di speciale c’è. Per essere la prima (forse, perché qualche dubbio nella Storia ci deve sempre essere), Elena Lucrezia ci ha messo del suo e non possiamo liquidare tutto alle velleità di prestigio del papà o all’anticonformismo della mamma. Elena Lucrezia era brava, per davvero.
Le dedichiamo questa newsletter perché immaginiamo che si sia sentita un po’ sola. Qualcuno con cui condividere il percorso, la fatica fisica e la gioia non le avrebbe fatto male. Ti ricorda qualcosa?
Le dedichiamo questa newsletter perché quel 25 Giugno, in piedi, di fronte a tutta la città di Padova e al mondo, c’era lei con la sua capacità, il suo impegno e tutta la sua passione. E per questo lei merita la nostra stima.
Benvenuta, Lucrezia!
Se vuoi conoscere meglio la nostra eroina, l’Enciclopedia delle Donne è il posto giusto; se preferisci invece i divulgatori allora ti consigliamo questo video.